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Come calcolare i giorni fertili

calcolare i giorni fertili

Per facilitare il concepimento, ogni donna deve prima di tutto conoscere se stessa e il proprio corpo. Per calcolare i giorni fertili del mese è necessario tenere conto del periodo di ovulazione che cambia di mese in mese e avere rapporti costanti a cavallo di quel periodo per facilitare la fecondazione. In questa pagina, descriveremo alcune nozioni di base sul funzionamento del corpo femminile inerenti alla attività appena descritte.

Le fasi del ciclo mestruale

Ovulazione e concepimento sono strettamente legati in quanto il secondo può avvenire solo se uno spermatozoo incontra un ovocita. Quest’ultimo vive al massimo 24 ore dopo essere stato liberato dal follicolo ovarico. Quindi il concepimento è possibile solo in fase di ovulazione, il periodo in cui la donna è più fertile.

Per calcolare i giorni fertili è importante conoscere bene le fasi del ciclo mestruale, così da capire quando si ha più possibilità di restare incinta. Le fasi sono tre:

  • La fase follicolare dura circa 14 giorni per le donne che hanno un ciclo regolare. Durante queste due settimane, alcuni follicoli arrivano alla completa maturazione ma solo uno di loro diventa un ovocita. Le mestruazioni arrivano all’inizio della fase follicolare.
  • L’ovulazione, che dura 24 ore. Quando viene raggiunto il picco di secrezione dell’ormone FSH, il cui compito è quello di stimolare i follicoli, un altro ormone, l’LH luteinizzante, viene emesso nell’organismo provocando la liberazione dell’ovocita dal follicolo. L’ovocita, quindi, è trascinato nelle tube di Falloppio ed è proprio qui che avviene l'eventuale incontro con lo spermatozoo, arrivato finalmente al suo obiettivo finale. Se non è fecondato, l'ovocita viene evacuato attraverso la comparsa delle mestruazioni.
  • La fase luteinica o luteale dura all'incirca 14 giorni. Durante questo periodo, l’ovulo secerne l’ormone luteinico e il progesterone. È questo ormone che prepara la mucosa uterina alla fecondazione.

Per calcolare i giorni dell’ovulazione, bisogna sapere che, anche se il ciclo femminile può essere più o meno lungo, la fase luteale ha sempre la stessa durata. Quindi, per calcolare i giorni fertili, e, bisogna sottrarre questi 14 giorni circa alla durata totale del proprio ciclo medio. Per esempio, se il ciclo dura 24 giorni, l’ovulazione avverrà il decimo giorno.

Per avere più probabilità di fecondazione, nei calcoli bisogna comprendere anche i giorni fertili, che sono quelli precedenti e successivi alla data ipotizzata. Ad esempio l’ovulo ha una durata vitale di 24 ore mentre gli spermatozoi vivono fino a 4 giorni, quindi complessivamente si tratta di un periodo di 6 giorni.

Come calcolare i giorni fertili

Per riconoscere l'ovulazione ci sono dei sintomi ben precisi ed esistono essenzialmente tre modi che possono aiutare nel calcolo dei giorni fertili anche in caso di ciclo irregolare. Ecco quali sono i segnali da tenere d'occhio:

  1. I sintomi fisici dell'ovulazione.

    Il primo modo per sapere se l’ovulazione si avvicina è osservare il proprio corpo. Infatti, quando l’ovulazione è imminente:

    • Il seno può diventare teso e dolente
    • Si notano dei dolori al basso ventre, all'altezza dell'ovaia che sta liberando l'ovulo
    • Le secrezioni vaginali cambiano aspetto e diventano più copiose. Si tratta del muco cervicale che con l’avvicinarsi dell’ovulazione diventa più abbondante, fluido e trasparente, simile al bianco d’uovo. In questa fase la sensazione di bagnato e di lubrificazione della vagina è intensa e costante.

    Se non si avvertono questi segnali non c’è bisogno di preoccuparsi, non significa che l’ovulazione non sta avvenendo. Tante donne non hanno sintomi durante il periodo fertile e possono non notare cambiamenti nel muco. Infatti, anche se le mucose vaginali sono presenti, non sempre è possibile verificarne la consistenza, perché queste possono rimanere all’altezza del collo dell’utero.

  2. La temperatura basale.

    Nel corso del ciclo si possono distinguere due fasi, una in cui la temperatura corporea è più bassa, sotto i 37° e un’altra in cui essa aumenta bruscamente di 3 o 4 decimi di grado e che risultano quindi importanti per calcolare i giorni fertili. Questo sbalzo di temperatura dura per tutta la fase luteale e corrisponde alla secrezione di progesterone che si verifica dopo l’ovulazione. Questo ormone favorisce l’ispessimento dell’endometrio in previsione di un’eventuale gravidanza. L’ovulazione si verifica l’ultimo giorno in cui la temperatura corporea è più bassa.

    L’inconveniente di questo metodo è che permette di conoscere il momento dell’ovulazione a posteriori, cioè solo quando questa è già avvenuta, in quanto si nota il rialzo della temperatura corporea.

    Il vantaggio del calcolo della temperatura basale è che si sa con sicurezza se c’è stata ovulazione o se il ciclo è anovulatorio, ovvero un ciclo senza ovulazione. Infatti se la temperatura corporea non dovesse subire delle modifiche, significa che l’ovulo non è stato rilasciato.

  3. I test di ovulazione.

    Se si vuole verificare con certezza le fasi di ovulazione, è possibile comprare un apposito test. Questi prodotti consistono in strisce impregnate di una particolare sostanza che, al contatto con l’urina, indicano la presenza dell’ormone LH, la cui secrezione aumenta in modo esponenziale 24-36 ore prima dell'ovulazione.

    Inoltre, per rendere più efficace il concepimento, è consigliato avere rapporti sessuali a giorni alterni a partire da 48 ore prima del periodo dell'ovulazione fino al giorno seguente. Attenzione, però, poiché un’alta frequenza di eiaculazioni potrebbe diminuire il carico di spermatozoi nello sperma e rendere meno probabile la fecondazione.

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