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Terapia ormonale in menopausa: va bene per te?

Spesso la menopausa è un periodo di difficile sopportazione per le donne: sbalzi d'umore, vampate improvvise e aumento della sudorazione rendono questa fase l'incubo di molte. Scopri se la terapia ormonale, per alleviare i sintomi, fa al caso tuo.

La menopausa

La menopausa è il momento in cui si verifica uno dei più importanti mutamenti del corpo femminile: le ovaie cessano di produrre ovociti, il ciclo mestruale scompare e, con esso, la fertilità. Ovvio che questo cambiamento sia particolarmente sentito anche dal punto di vista emotivo perché, in qualche modo, segna il passaggio verso “la vecchiaia”. Se una volta la fine del ciclo coincideva, grosso modo, con la fine della vita (la speranza di vita era decisamente più bassa nei secoli scorsi), oggi le cose sono decisamente diverse.

Oggi una donna che cessa di essere fertile è ancora una signora molto attiva, professionalmente e sessualmente, ben lontana dal sentirsi “arrivata”. La vitalità contribuisce ad allontanare gli acciacchi, anche se entrando in menopausa bisogna prestare molta attenzione ai cambiamenti “invisibili” del corpo. Responsabili di questi cambiamenti sono gli ormoni sessuali, estrogeni e progestinici, prodotti dall’organismo in quantità molto minore. Come conseguenza dello scompenso ormonale, già durante il climaterio compaiono vampate improvvise, aumento della sudorazione (flush), sbalzi d’umore, secchezza vaginale, calo del desiderio. Per effetto della minore quantità di estrogeni si alza il rischio cardiovascolare (il sangue è meno fluido) e possono essere più probabili le fratture perché il corpo diventa meno capace di fissare il calcio sulle ossa. L’osteoporosi è una delle patologie caratteristiche delle donne.

La terapia ormonale per la menopausa

Per alleviare i sintomi più tipici della menopausa negli anni ’60 è stata introdotta la TOS, terapia ormonale sostitutiva che consiste nella somministrazione di estrogeni ovarici e progestinici per compensare quelli che non vengono più prodotti naturalmente dal corpo. Il dibattito sull’efficacia della terpia è tutt’ora in corso e alterna momenti di favore assoluto a periodi in cui prevalgono i dubbi circa l’efficacia della TOS. Se si guardano ai risultati delle indagini scientifiche condotte negli anni, è possibile affermare che alcune donne rilevano un certo beneficio dalla terapia, che sembra ridurre alcuni sintomi caratteristici; inoltre, in alcuni soggetti la somministrazione di ormoni artificiali può limitare il rischio di malattie cardiovascolari o di fratture.

Tuttavia, è sempre difficile dare un giudizio assoluto perché ogni donna rappresenta una storia a sé. Le terapie non sono, in ogni caso, esenti da rischi e bisognerebbe poter personalizzare la combinazione di ormoni per poter individuare la formulazione più adatta alla singola persona: sulla base delle statistiche a disposizione, gli stessi medici affermano che la TOS andrebbe somministrata a donne che presentano un rapporto rischio/beneficio accettabile. La componente emotiva, inoltre, gioca spesso un ruolo importante, al punto che in letteratura sono riportati casi in cui donne che hanno assunto un placebo hanno evidenziato, comunque, la riduzione dei sintomi quali sbalzi d’umore o vampate.

Del resto, quando si parla di un momento così importante per la vita di una donna, sarebbe il caso di guardare all’intera sfera femminile, fisica e psichica. Prima di affrontare una eventuale terapia sostitutiva, qualsiasi donna dovrebbe farsi un esame di coscienza e valutare l’effettiva entità dei sintomi accusati. Poiché, comunque, i sintomi compaiono (è innegabile la riduzione degli ormoni sessuali), potrebbe essere il caso di valutare soluzioni naturali, comunque efficaci, per vivere meglio il passaggio verso la postmenopausa.

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